Questa Summer School, che si svolgerà dal 12 al 15 luglio 2021, intende riflettere sull’istruzione del mondo dopo la pandemia. Se, da un lato, la digitalizzazione dell’educazione guidata dalle aziende tecnologiche rischia, di fatto, di attuare una forma di privatizzazione dei sistemi di istruzione, dall’altro la Commissione Internazionale dell’UNESCO per il Futuro dell’Educazione spinge – tra le altre cose – verso l’adozione di tecnologie libere e open source per insegnanti e studenti.
Lo scoppio della pandemia da Covid-19 e i relativi periodi di confinamento più o meno generalizzati, infatti, hanno costretto la scuola a ricorrere a forme di didattica a distanza e/o integrata per garantire la continuità educativa. Ciò ha richiesto non solo un adeguamento delle dotazioni tecnologiche degli istituti, ma anche un potenziamento delle competenze professionali degli insegnanti sulle tecnologie da usare, le modalità di erogazione dei contenuti, le strategie di inclusione per avvicinare gli studenti in difficoltà, la valutazione degli apprendimenti, ecc.
Nell’emergenza del momento, scarsa attenzione è stata riservata al tema della tutela della privacy e dei dati personali di insegnanti e studenti, alla questione relativa all’uso dell’enorme quantità di dati (Big Data) che si è venuta a generare attraverso l’impiego diffuso e intensivo delle piattaforme tecnologie per l’apprendimento online, alle implicazioni pedagogiche e politiche legate all’adozione massiva di piattaforme commerciali e all’uso del software libero e open source.